sabato 22 ottobre 2022

BRIGIT SULLE ALPI Di Michela Piazza

 La scorsa estate sono stata in vacanza sulle Orobie bergamasche e vi ho trovato Brigit.


Qui esiste infatti l’unico comune italiano a essere intitolato a Santa Brigida d’Irlanda. Si trova a 810 metri di altitudine, circondato da splendide montagne. Al confine tra Valsassina, Val Brembana e Valtellina vide sorgere probabilmente prima dell’anno Mille una chiesa dedicata alla Santa di Kildare, chiesa che diede poi il nome anche al centro abitato.
La targa posta all’esterno del Santuario ricorda che la chiesa venne eretta sopra a un precedente luogo di culto celtico, in una località il cui nome richiama le fonti sacre e dove Brigida era invocata per le guarigioni.
Si può ipotizzare che furono monaci irlandesi provenienti dalla Svizzera a diffondere il culto per la Santa, figura (cito da un volantino realizzato dal comune) “a metà tra mondo cristiano di stampo occidentale e mondo celtico influenzato da sacerdoti pagani, convertiti al Cristianesimo ma portatori degli antichi valori. Potrebbe anche essere, come molti studiosi pensano, che Santa Brigida e la importantissima dea celtica Brigit siano la stessa persona.”


Oggi la costruzione ha preso il nome di Santuario della Madonna Addolorata (anche se resta un mistero la scelta della definizione “santuario”, dato che non custodisce reliquie né vi è mai stata alcuna apparizione mariana in loco). Non è visitabile se non in rarissime occasioni e con una guida. Ho avuto la fortuna, grazie ai miei titoli accademici e alla gentilezza di Dario, un esperto locale, di potervi accedere e di godere della vista degli affreschi, alcuni molto particolari. Il legame con Brigit, però, non resta relegato ai tempi antichi.
All’inizio del XX secolo fu eretta una nuova chiesa, in posizione più centrale rispetto al paese. Sul portale campeggia la figura di Santa Brigida, con in mano il pastorale che le attribuisce potere vescovile. Sulla cima svetta la croce di Brigit, creando un perfetto legame di continuità.


Sul volantino che descrive la moderna chiesa parrocchiale viene infatti riportato senza mezzi termini: “Particolare è la dedicazione all’irlandese Santa Brigida di Kildare (453-524 ca) (…) che è la Santa di un mondo celtico che si rifà anche ad antiche divinità”. La croce di Brigit si trova anche sullo stemma del paese, insieme a due "Becch" (caproni).


Questo perché le donne del paese non sono mai state cattoliche troppo ferventi: si diceva anzi che avessero costumi sessuali più liberi e maggiore autonomia rispetto alle altre valligiane. Da qui il fatto che i mariti fossero spesso becchi. Il più impressionante esempio della continuità tra mondo celtico e cattolico si può rinvenire in un affresco realizzato nella frazione Caprile Inferiore di Santa Brigida dall’artista Manuela Sabatini nel 2020 e che è stato commissionato dal comune. Rappresenta Santa Brigida, con tanto di fiamma sacra sul capo, capelli rossi agitati dal vento e croce di Brigit in mano, posta in piedi in posizione predominante a vegliare sulla Madonna con bambino.
Non la trovate una meravigliosa fonte di ispirazione?


🙏Ringraziamo di cuore Michela Piazza per questo bellissimo, interessante e prezioso contributo 💓

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