Dopo la morte di Samhain e con essa la paura di varcare la Soglia, ora ci troviamo al di là del confine, in un luogo non luogo, in un tempo sospeso, all'interno del Calderone oscuro, in incubazione. Stiamo vivendo un periodo di transito e di stasi, ci viene chiesto di "stare", ma non è uno stare immobile, siamo in un ribollente fluido di caos e possibilità, ci stiamo preparando a rinascere, è quindi normale sperimentare in questo tempo emozioni confuse, dolorose, pesanti e sfiancanti. Per alcune persone risulta quindi una forzatura tutto il luccichio e la frenesia del Natale ed è comprensibile, ma a ben guardare, al di là della corsa al consumismo e al buonismo di facciata, vivere questa fase con lo spirito di un bambino o di una bambina è fondamentale. Questo perché durante l'incubazione, abbiamo bisogno di sviluppare ed esercitare leggerezza, gioco e abilità nello stare nel flusso, nel movimento che ribolle all'interno del Calderone per alimentare la nostra energia vitale, necessaria al processo trasformativo e al nutrimento di quella fiammella che arde nell'oscurità, che ci guiderà poi verso la rinascita.
Ho sempre amato profondamente il periodo Solstiziale, ma purtroppo da anni non riesco più a godermelo e provo un grande senso di tristezza e spossatezza che lentamente ha spento in me quella magia. Credo sia successo a molte e molti di noi e le motivazioni possono essere tante e sicuramente personali e diverse per ognuna/o.
Magari è perché siamo eccessivamente stressate/i, stanche/i, oberate/i di lavoro e con pochissimo tempo a disposizione che non riusciamo a goderci perché prive/i di energie e piene/i di preoccupazioni. O forse è perché abbiamo perso qualcuno che ci era caro e quel vuoto ci fa troppo male. Magari i momenti di incontro con amici e parenti sono diventati sempre più rari, a causa degli impegni e del lavoro e le famiglie si sono separate, sempre più persone preferiscono andare fuori e viaggiare piuttosto che riunirsi per condividere momenti di gioia e gioco, oppure si sono trasferite lontano per necessità o scelta ed è troppo dispendioso tornare per pochi giorni. Potrebbe dipendere dal cambiamento climatico che ha modificato l'atmosfera invernale, offrendoci natali sempre più caldi e soleggiati, in un tempo in cui sentiamo il naturale bisogno di tana, mentre fuori è buio e freddo. Manca l'incanto della neve, della nebbia e della pioggia, che tutto ripuliscono, alleggeriscono e ovattano. Forse ci sentiamo sopraffatte/i dagli obblighi, dalle aspettative e dalla corsa forsennata di fine dell'anno, tutti quei "devo", accompagnati da "ho poco tempo" ci soffocano. Non riusciamo a contattare il nostro bambino o la nostra bambina interiore per osservare con gli occhi della meraviglia questo periodo e ciò ci fa soffrire e pian piano ci annichilisce. E non per ultima, sicuramente la crisi economica e le difficoltà che viviamo ci fanno sentire in catene, mentre tutto ci spinge a comprare, comprare, comprare, svuotando di senso il gesto del dono.
Per me è un po' un mix di tutte queste cose, ma quest'anno ho deciso di cambiare direzione e di impegnarmi nel ritrovare la Magia del Natale (di Yule o del Solstizio d'Inverno, come preferite, per me non fa alcuna differenza) e desidero farvi partecipi di questo percorso. Nei prossimi giorni vi proporrò delle attività e condividerò con voi dei suggerimenti per provare a riaccendere quella scintilla, per ritrovare quegli occhi sognanti. Ma prima di iniziare prendiamoci un po' di tempo per chiederci "Cos'è per me il Natale/Solstizio? Quali erano le cose che mi riempivano di entusiasmo e scaldano il mio cuore?"
Per me Natale è bellezza, lentezza, tempo da trascorrere in casa, condivisione, speranza, possibilità di cambiare, pace, risate, calore, caminetto, profumo di mandarino, cioccolato, vaniglia e cannella, profumo di legna bruciata, fiabe raccontate dai nonni e dolci e allegri canti di fronte ad una tazza di cioccolata calda fumante. Il Natale è dono, accoglienza e gratitudine, gioia, abbracci e sorrisi, luci scintillanti e sogni, candele accese e trepidante attesa della rinascita della Luce. E' il miracolo del "tutto può succedere", il ritrovarsi, la magia della neve e della brina, del cielo stellato e del freddo vento che arrossa il viso, è il suono delle campanelle, è gioco, creatività e mani in pasta ed è anche il brivido dell'ignoto, dell'inconosciuto e delle storie di fantasmi e spiritelli dispettosi e maligni che affollano le gelide notti. E' un ritorno all'essenza e al raccoglimento. Il Natale quando ero piccola era una porta aperta, nessuno doveva sentirsi sola/o e tutto poteva essere migliore. E per voi cosa rappresenta?
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