Pagine

martedì 28 dicembre 2021

Brigit - Regina dell'Alveare

"Brigit" by Jo Jayson

Brigit è una delle più importanti e amate divinità celtiche, versione postuma della Dea Madre Danu, di cui assorbe, nel corso del tempo, tutti gli attributi. Brigit è una figura potente, completa e complessa, il suo nome porta in sé il seme della luminosità e della grandiosità, potrebbe infatti derivare dall'irlandese brit = alta, forte, eccelsa, gloriosa; dalle radici celtiche briga: sommità, rocca, altura, colle; o breo = fuoco, oppure ancora dal sassone beraht-bert-brecht = radioso, luminoso, splendido, brillante, bianco, collegandola così direttamente alla Dea alpina Berchta/Berta/Perchta. Secondo alcuni studiosi è ipotizzabile che Brigit sia una continuazione della Dea dell'alba indo-europea e il suo nome deriverebbe dalla parola sanscrita brhati=alta, un epiteto della Dea indù Ushas. Qualsiasi sia l’ipotesi più corretta, il senso resta invariato, Brigit è la somma Dea della Luce e del Fuoco, ma anche delle acque che sgorgano dalle profondità della terra, tutto ciò che dall'oscurità viene alla luce le appartiene, per questo motivo è anche una Dea del parto, della guarigione, della trasmutazione e della soglia. È la Dea di tutte le cose percepite come relativamente elevate: fiamme, alture, fortezze e aree montane; e di attività e stati concepiti come psicologicamente elevati: saggezza, eccellenza, perfezione, intelligenza, eloquenza poetica, artigianato, capacità di guarigione, conoscenza druidica e abilità strategiche e guerriere. Alcune di queste associazioni sono attestate nel Glossario di Cormac. Il suo culto sembra essere molto antico e diffuso su un territorio molto vasto, a lei sono dedicati numerosi luoghi, fiumi, pozzi e sorgenti in Irlanda, Scozia, Britannica e sul continente europeo, dalla Francia all’attuale Austria, numerosissimi sono i nomi con cui è conosciuta: Brigit, Brighid, Brigid, Bridget, Brid, Bridie (in Irlanda) Bride “la Sposa”, Brighde (in Scozia, dove era preposta principalmente ai matrimoni e al parto. Da notare la somiglianza con il termine inglese bridge, ponte, questo ci ricorda che Lei è anche un ponte tra i mondi, Signora degli Sciamani e anche delle Nascite), Brigindo (Svizzera), Brigantia "l'altissima", Briga, Bricta “brillante”, Brigantï (in Britannia, protettrice della tribù celtica dei Briganti, rappresentata come Dea Guerriera con elmo, scudo e lancia, per questo sincretizzata dai romani con Minerva, ma anche con Giunone Regina, Iuno Coelestis, la Celeste Brigantia, nel suo aspetto materno, datrice di fertilità e sovranità), Brigandu, Brigindona, Briginda “sublime” (in Gallia). 
Brigit sarebbe identificabile anche con Belisama/Belisma/Belena, il cui nome deriverebbe dalla radice protoindoeuropea "bel" = "luce" e significherebbe "la molto brillante/splendente" (in Gallia Cisalpina). Viene a volte identificata con Sulis “occhio solare” o “porta dell’Altromondo” (nella Britannia romana, Dea del Sole, Signora della fonte termale di Bath nel Somerset), con Ana/Anu/Annis “la nutrice degli Dei”, e Boann/Boand “mucca bianca” (Dea irlandese, Signora del pozzo di Seglais, che si dice sia circondato da nove Noccioli incantati, i cui frutti, portatori di Conoscenza, cadendo nell’acqua del pozzo vengono mangiati dal salmone, che per questo motivo viene considerato la creatura più sapiente del mondo. Dal pozzo sgorga un fiume che attraverso le sue acque, porta saggezza e ispirazione mistica nel mondo). 
Secondo alcuni articoli pare fosse conosciuta in Italia anche con il nome Berecyntia, non ho trovato alcuna fonte che attesti questo, ma potrebbe avere senso sulla base del sincretismo Brigit-Minerva, infatti questo nome romano, fu dato ad Atena iliaca, quindi a Minerva, venerata con questo appellativo a Benevento, dove sono state ritrovate ben 6 iscrizioni che ne attestano il culto, un suo tempio probabilmente era ubicato nella zona in cui sorge oggi la Madonna delle Grazie. Intorno al 204 a.C., con l’arrivo in Italia del culto anatolico di Cibele, si avvertì l’analogia tra le due dee frigie, per cui l’appellativo “Berecyntia” passò ad identificare la Magna Mater. E’ possibile che quando i 47.000 Liguri Apuani furono deportati dai romani nel Sannio, nella zona tra Benevento e Avellino, intorno al 180 - 179  a.C. riconobbero in Minerva Berecyntia, la loro Dea Belisama, attuando una sorta di fusione tra le due divinità.  In Italia, i nomi di Biella, Brescia e Brianza potrebbero derivare da Lei. 
Altri nomi e appellativi che le vengono dati sono: Breo Saighead/Breo-Sagit "la freccia ardente", a sottolineare la sua natura guerriera e dispensatrice di giustizia divina e ispirazione.  Brig Ambue, "Brighid dei diseredati", protettrice dei guerrieri rinnegati che erano al di fuori della tribù. Brig Ambue poteva essere invocata per reintegrare questi guerrieri nella comunità e purificarli delle loro azioni in battaglia. Brig Brethach, "Brighid delle decisioni", nella sua veste di giudice e legislatrice, portatrice di giustizia e protettrice dei diritti delle donne. Brig Briugu, "Brigid dell’ospitalità e dell’accoglienza". Brig Euit, "Brighid della Pietà", epiteto di Santa Brigida di Kildare. Bride nam Buadh, “Sposa delle Vittorie”, manifestazione guerriera della Sovranità del Leinster.  Brigit bè legis, Dea dei guaritori, della feritlità, protettrice delle partorienti e delle donne. Brigit bè goibnechta, Dea degli artigiani e dei fabbri. Brigit bè filid, Dea dei poeti e veggenti. In Lei si esprimono tutte e tre le funzioni indo-europee: spirituale, guerriera e produttiva. 
Nel  Lebor Gabála Érenn, il Libro delle Invasioni, viene chiamata Dil, "radiante di bellezza" e si racconta che possedesse due buoi, dal nome Fe e Men, che pascolavano in una pianura che portava il suo nome e possedesse anche il re dei cinghiali Twrch Trwyth e il re delle pecore, Cirb, da cui prende anche il nome di Mag Cirb.
Brigit è una divinità creatrice, Lei ha forgiato l’Universo, supervisionato la sua nascita e cantato in essere la vita. I nomi di Brigit riflettono la sua natura luminosa e potente, talmente amata da non scomparire con l’avvento del cristianesimo. L’opera di evangelizzazione non riuscì ad estirparla dal cuore del popolo, o a demonizzarla, e fu così che i suoi attributi si riversarono quasi completamente nella figura di Santa Brigida, considerata da molti Avatar della Dea, definita anche la “Maria dei Gaeli”, o la "Levatrice di Maria", quindi madre adottiva di Gesù, ad indicare la grande venerazione a lei tributata, e presso altre popolazioni nordiche, nella figura di Santa Lucia. 
Viene spesso rappresentata con l’aspetto di una giovane vestita di bianco, avvolta in un lungo mantello verde, che simboleggia i prati ormai liberi dalla neve, con lunghi capelli rossi fiammeggianti e con occhi verde smeraldo, che reca con sé una torcia, poiché è colei che riporta la luce sulla Terra. La sua luce è una fiamma sempiterna che, non solo richiama la forza solare sul piano fisico, ma è anche e soprattutto la luce della conoscenza. Brigit è la fiamma che illumina il nostro mondo, il respiro della Terra, l’Aurora divina, la levatrice di Anime, ci guida, ci ispira, ci trasforma e ci guarisce, passa veloce e forte come un fulmine, e si allontana altrettanto velocemente, lasciando dietro di sé corpo, mente ed anima più illuminati. Lei è Fonte, Custode e Dispensatrice della sacra Fiamma dei sentimenti, della creatività, della poesia, delle arti, dell’ispirazione e della guarigione, dona protezione e sostegno nei momenti difficili e di bisogno. Brigit è azione, messa a fuoco, forza e scopo, Ella risveglia le forze dormienti dentro di noi, illumina le menti e consente all’umanità di accedere al sapere. Per estensione è perciò anche la dea delle Arti e dei Mestieri. Il fuoco che tiene in mano rappresenta inoltre la fiamma purificatrice, guaritrice, e protettiva. Il fuoco di Brigit ha doppia polarità, è sia fuoco del cuore, intimo, intuitivo; sia fuoco sessuale e creativo, potere in azione. Ciò fa di Brigit una Dea completa in sé stessa, contiene in sé entrambe le polarità.  
Brigit, secondo quanto scritto nel Lebor Gabála Érennè, il Libro delle Invasioni, è figlia del capo supremo dei Tùatha Dé Danann, Dagda (il buono), da cui avrebbe ereditato il calderone dell'abbondanza, e, secondo alcuni, di Morrigan, la triplice Dea irlandese. E’ consorte di Bres, madre di Goibhniu, Ceidhne, e Luchtaine, cioè i Tre Dei delle Arti ( il fabbro, il fonditore e il carpentiere) e sorella di Ogma/Tuireann, dio del Sole e creatore dell’Ogham (alfabeto). 
Ma la sua discendenza non è così semplice da definire. Seguendo quanto ci spiega Robert Graves nel suo libro “La Dea Bianca”, in effetti inizialmente era il Dagda ad essere figlio di questa Dea, e non il contrario, ma il mito, col passare dei secoli, venne stravolto ed in parte modificato. Accadde così che egli si unisse prima in matrimonio con la Dea Brigit, e poi, dopo altre elaborazioni, con una singola sposa dai tre nomi: Breg, Meng e Maebel (menzogna, sotterfugio e infamia), e da tale unione nacquero tre figlie con lo stesso nome: Brigid la poetessa, Brigid la guaritrice e Brigid la forgiatrice. Lei ispira creatività, veggenza e capacità di affrontare le situazioni vecchie e stagnanti. Lei è l’origine dell’energia guaritrice e vitale insita in ognuno di noi. Viene invocata dalle donne per chiedere una gravidanza, cantando delle invocazioni sulle acque di una sorgente sacra o gettandovi delle offerte. Ci si affida a lei anche per facilitare il parto e portarlo a buon fine. 

In lei si fondono  tutti gli elementi:
-L’aria, in quanto portatrice del sacro soffio, detentrice e dispensatrice dell’Awen, l’ispirazione divina che vivifica la fiamma del fuoco vitale e con esso porta il dono della profezia, del canto, della scrittura, della poesia e dell’oratoria.
-Il fuoco, quale elemento trasformativo e alchemico, attraverso la sua sacra fiamma che trasforma e illumina, dono di purificazione, ispirazione ed energia. Per questo è anche la matrona dei fabbri e di tutti coloro che praticano un’arte manuale, oltre che protettrice dei guerrieri.
-L'acqua, in quanto Signora della Luna, delle sorgenti e dei pozzi sacri, della rigenerazione, della fertilità e della guarigione, fonte di amore, verità e veggenza, porta verso l’Altromondo, matrona dei musicisti.
-La Terra, in quanto Madre generosa e feconda con il suo calderone dell'abbondanza, fonte di nutrimento e ricchezza, protettrice delle famiglie, delle unioni e del parto, è Lei che concede all’uomo meritevole la Sovranità sul popolo e la fertilità alla terra, attraverso un’unione simbolica.

Creature a Lei sacre sono: 
la mucca bianca dalle orecchie rosse (possedeva anche due buoi, Fe e Men), 
la pecora (possedeva il re delle pecore Cib), 
il cinghiale (possedeva il re dei cinghiali Twrch Trwyth, simbolo di fertilità, protezione, coraggio e forza guerriera, ma anche di ciclo vitale, morte e rigenerazione), 
la lepre (simboli materni di fertilità e nutrimento), 
il gallo (annunciatore della nuova giornata), 
il lupo (guardiano dell’Altromondo, rappresenta l’oscuro volto della Dea e la sua forza protettiva),
l'ape (messaggera divina e custode del sacro nettare dell’ispirazione e della vita. Ella possedeva un meleto nell'Altromondo e si dice le sue api portassero il nettare della vita, del nutrimento e della conoscenza sulla Terra, per questo motivo le sue Sacerdotesse vengono spesso chiamate Melisse),
il serpente e/o drago (simbolo oracolare di rigenerazione, creatività, trasformazione, manifestazione delle forze telluriche e del potere ctonio),
l'unicorno (indicatore di purezza e magia), 
la fenice (simbolo di alchimia spirituale), 
il cigno (spesso Brigit compare con ali di cigno, o con un manto di candide piume, in forma angelica, simbolo del suo legame con il popolo fatato. Il cigno è anche portatore di amore e purezza ed è una guida verso i Regni Celesti e Acquei).
Questi sono i più conosciuti, ma ce ne sono tanti altri in verità.

Sacri a Brigit sono il fuso e la ruota del filatoio (rappresentazione del centro ruotante del cosmo, la ruota che fila le nostre vite e il volgere della ruota dell’anno), la coppa e/o il calderone (simbolo del potere femminile di trasformazione e nutrimento), lo specchio (strumento di divinazione e porta per l’Altromondo), la croce a bracci uguali (simbolo solare di protezione), la bambola di grano (simbolo di fertilità, rappresentazione della “Sposa dalla chioma d’oro”, “Madre del Re della Gloria”, come spesso viene chiamata Bride), la lancia e la spada (simbolo di sovranità sulla Terra e di giustizia), l’arpa celtica (rappresentazione simbolica dell’ispirazione poetica e musicale), la bacchetta d’argento (con la quale a Imbolc risveglia e benedice la terra in attesa della Primavera imminente), la campanella d’argento (il cui tintinnio annuncia ispirazione  e apre i cancelli dell’Altromondo) e il triskele (che indica la sua natura triplice e la sua sovranità sui tre mondi). Altro suo simbolo è il mantello, secondo il mito infatti, Brigit possiede un mantello verde con il quale copre e protegge la Terra e con cui avvolge amorevolmente coloro che chiedono la sua protezione. I fili del suo mantello sono come i fili di una ragnatela cosmica, attraverso cui si dipanano le nostre vite e tutta la creazione, tramite i fili del mantello della Dea siamo tutti connessi tra di noi e in comunione con Lei, ma il mantello è anche il Velo che separa i Mondi e le diverse Realtà, come la Nebbia Sacra di Avalon, deve essere attraversato e sollevato per giungere al Cuore del Suo Mistero, per giungere nell'Altromondo. 

I suoi colori sono il bianco che indica la sua natura lunare, legata all'acqua e al suo potere di purificazione e ispirazione. Il verde, il colore della Madre fertile, della guarigione, della manifestazione e del nutrimento, rappresentazione della terra. Il rosso/oro, ad indicare la sua natura solare, legata al fuoco. E’ il colore dell'Amante e della guerriera, dell'energia creativa e sessuale alla base della creazione, della forza vitale, del sangue del parto e del mestruo, quindi legato alla vita, e del sangue della ferita, quindi legato alla morte, è il colore del passaggio, colore legato alla forza del serpente e della kundalini, rappresenta il potere e la connessione tra i mondi. Il nero, o il blu scuro, il colore della Crona, la Saggia, l’Anziana, colore del silenzio, del riposo, del caos prima della creazione, della gestazione, dell'origine, della conoscenza e del rinnovamento.

Brigit si manifesta esercitando le sue funzioni donando principalmente tre differenti tipologie di Fiamme che formano il suo Fuoco Sacro, ma tante altre sono le fiammelle che sgorgano dalla sua Fonte radiosa, Lei è:
1. Signora del fuoco dell’ispirazione, come matrona della poesia, del canto, della musica, della profezia e della saggezza. In Irlanda gli Ollave, dell’ordine dei Druidi e i Bardi, custodi delle memorie ancestrali, portavano con sé un ramo d’oro o d’argento con campanellini tintinnanti in onore di Bride che li proteggeva, per segnalare il suo passaggio.
2. Signora del del fuoco del focolare  che nutre e protegge, come matrona della guarigione, dell’amore e della fertilità. Anticamente una casa nuova non poteva essere definita tale finché la fiamma di Brighid non l’aveva illuminata. Questa fiamma proveniva dal focolare di MaMa, la nonna materna, in modo che il fuoco di Brighid fosse perpetuo e tramandato di generazione in generazione. Oggigiorno con i riscaldamenti in casa, il nostro altare può essere il nostro focolare domestico, dove mantener viva la fiamma di Brighid attraverso la fiamma delle candele.
3. Signora dell’Alchimia e della Forgiatura, dona il fuoco della Forgia che modella gli animi, trasforma e crea, come matrona dei fabbri, degli artigiani e dei guerrieri. Nell’antichità il fabbro aveva una certa attinenza con gli sciamani, in quanto si riteneva che entrambi avessero accesso al Mondo di Sotto.

Brigit ha anche un volto nascosto, velato, il suo lato Oscuro e potente. Alcune volte, infatti, è descritta con metà volto incantevole e metà orribile, in grado di scacciare o provocare malattie, questo a indicare la sua duplice natura luminosa ed oscura. Secondo quanto narrato nel ciclo irlandese Cath Maige Tuireadh, Brigit è una Dea portatrice di ordine e civiltà, durante la guerra tra i Tuatha Dè Danann e i Fomori, Brigit sposa Bres, re dei Fomori, nel tentativo di portare la pace e creare un'alleanza tra le parti belligeranti. Insieme danno alla luce un figlio, Ruadán, che viene poi ucciso in battaglia a causa di un tradimento, Brighid allora straziata dal dolore lancia il suo lamento funebre, una combinazione di pianto e canto. Secondo il mito questo fu il primo lamento funebre sentito in Irlanda. Nel mito si evidenziano le connessioni profonde tra chiaro e scuro, gioia e dolore, pace e guerra, anche se nella mitologia che riguarda la sua figura si tende ad esaltare il suo lato luminoso. Sempre secondo questo ciclo mitologico Brigit fu anche l'inventrice del fischio usato per comunicare durante i viaggi notturni. Il suo lato oscuro si riflette anche nel suo essere matrona dei fabbri, per l'associazione con il calore oscuro della forgia, con il suo rumore, il suo vapore e dal bagliore del tizzone spento, da cui scaturisce improvvisamente la scintilla di luce quando il martello colpisce il metallo sull'incudine. La fucina ricorda le profondità magmatiche della Terra, è il fuoco che si agita nel ventre materno. Questo aspetto della Dea spesso viene chiamato Cailleach, pronunciata Cal-y-ach. Il nome deriva dall'antico irlandese caillech, ossia "la velata", ma il suo significato è "crona", ossia l'anziana, la saggia, la signora che accoglieva i morti nel suo castello, per ristorarsi in attesa della rinascita. Il nome ritorna anche in alcuni termini composti in gaelico come cailleach-dhubh che sta per "vecchia nutrice" o cailleach-idohche che sta per "vecchia civetta" o anche cailleach feasa che sta per "veggente" e cailleach phiseogach che sta invece per "maga". Altri significati per il suo nome sono "Vecchia donna cupa"; "Strega d'Acqua"; "Strega dell'Inverno". Cailleach è anche una Dea che governa i sogni e le realtà interiori. Lei è la Dea del sacro monte, il Sidhe, il luogo dove si entra nel regno degli esseri fatati e degli spiriti. E' anche guardiana dei pozzi e dei corsi d'acqua. Secondo i miti gaelici Cailleach governa la stagione fredda, mentre Brìgit governa la stagione calda. Lei è la Dea della Morte, che lascia morire ciò che non è più necessario. Ma tra le macerie dell'anno che passa, si trovano anche le gemme, i semi per la prossima stagione. Lei è la custode del seme, la custode della forza vitale. E 'chiaro che Cailleach è tutt'uno con la terra. E' una Dea molto potente, con la quale non si scherza, è Lei che punisce la nostra mancanza di rispetto verso la Sua Creazione, è Lei che fa giustizia. Lei è anche la connessione e il potere degli Antenati. A volte è denominata anche Anu, Anna, Anann o Annys, la strega regina dei morti, la sacerdotessa primordiale, chiamata la Anna Nera dei misteri proibiti. Ella è la Signora oscura della saggezza, ha potere sulle tempeste ed è regina dell'Inverno. Con il nome di Ana, era conosciuta in Inghilterra come colei che presiedeva alle condizioni atmosferiche. Se la si venerava nel modo a lei più gradito si mostrava benevola, portando bel tempo e vento leggero e dolce. Se invece veniva ignorata faceva infuriare le più tremende bufere, impediva ai marinai di ritrovare la via di casa e faceva sì che i raccolti venissero distrutti. Era quindi vista, in questo caso, come una fanciulla allo stesso tempo seducente ed infida, gentile ma dispettosa, una Dea ardente e capricciosa. Mutevole come l’elemento che le era tanto caro, l’acqua. Ana/Anu è probabilmente l'esito celtico insulare di una dea indoeuropea dell'abbondanza e del nutrimento, rappresentata a Roma da Anna Perenna, presso i Sanniti da Amma Cerealis, ma testimoniata fin nella lontana India, dove compare come Annapurṇa, o Amma (“Madre” nelle lingue dravidiche del Sud dell’India) non a caso anche l’italica Diana ha un nome composto da “Di”, radice sanscrita che indica la luce, e “Ana” che indica abbondanza o nutrimento. 

Brigit è spesso associata anche alla gallese Cerridwen. Per il mio personale sentire le due Dee sono facce della stessa medaglia, sono complementari, entrambe sono Signore dell'Altromondo e presiedono alla trasformazione, purificazione e guarigione: la prima essenzialmente attraverso il fuoco, espressione di energia, forza e ispirazione vitale e creativa, la seconda attraverso l'acqua dell'inconscio e dell'intuizione, attraverso la morte e la rinascita. L'una porta all'espansione verso l'esterno, l'altra a raccoglierci all'interno, l'una è il volto luminoso, l'altro è il volto velato. Insieme rappresentano l'equilibrio e la complessità del principio divino femminile, la terra e il cielo, la luce e l'ombra, il sole e la luna, la vita e la morte, l'esterno e l'interno, l'energia e la mente, l'azione e il pensiero, il conscio e l'inconscio. Sono quindi connesse e l'una è essenziale per l'altra. Per giungere a Brigit (la luce della conoscenza divina) bisogna passare per il calderone di Cerridwen (che simbolicamente rappresenta il viaggio dentro noi stessi, l'addentrarsi nei meandri oscuri della nostra anima, affrontando ciò che ci fa paura e ci blocca, bisogna morire per poi rinascere come la fenice fiammeggiante). 

Brigit è quindi, nella sua totalità, la Dea delle acque primordiali della creazione, dei misteri, della nascita, della morte e della conoscenza. Lei è il motore, il Principio.  Ella comprende sia la luce che il buio, sia il dare che il ricevere, sia il creare che il distruggere. E’ tenebra avvolgente e lampi brillanti di luce. Lei è la freddezza di un fiume e il calore del sole. Lei è giovane e lei è vecchia. Lei è la luce, il respiro della Terra, brillante, orgogliosa e forte. Lei ci induce a vivere pienamente, apprezzando i nostri punti di forza, così come le nostre debolezze, così che noi possiamo rinascere alla luce, che è già dentro il nostro cuore. Lei ci offre la pace e la consolazione sotto la protezione del suo manto, è una forte presenza a cui possiamo appoggiarci nel momento del bisogno. Il suo messaggio per noi è di non dimenticarci di essere presenti nel momento, di fermarci ad ascoltare, di godere di ciò che è intorno a noi. Gli alberi ci aspettano, i laghi, i fiumi e i torrenti ci ammaliano, le pietre, antiche e senza tempo, ci prestano la loro forza.

Quanto scritto in questo articolo è solo una minima parte di ciò che si potrebbe dire sulla Dea Brigit, Lei è un intero Universo da scoprire. Se senti la sua voce e il suo richiamo potresti pensare di iniziare a percorrere il suo sentiero dedicandoti a Lei come Melissa e Sacerdote-ssa e allora ti consiglio di leggere qui e contattarmi: La Via delle Melisse di Brigit-Belisama o magari desideri solo approfondire e in tal caso puoi saziare la tua curiosità navigando su questo blog.

"Sono più vecchia di Brighid del Mantello (Santa Brigida d'Irlanda)
Ho messo canzoni e musica nel vento prima che le campane delle cappelle 
venissero suonate in Occidente o ascoltate in Oriente.
E sono stata un respiro nel tuo cuore.
E il giorno vedrà entrare i miei piedi
nei cuori di uomini e donne come una fiamma sull'erba secca, 
come una fiamma di vento in un grande bosco ..."

Winged Destiny di Fiona MacLeod (William Sharp: 1855 -1905)

 - Alma Nimue -

Nessun commento:

Posta un commento